Ricordi di un garibaldino vol. II dal 1847-48 al 1900 By: Augusto Elia |
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"Ricordi di un garibaldino vol. II" is a fascinating first-hand account of the life of Augusto Elia, a Garibaldino soldier who fought during the Italian unification process in the mid-19th century. In this second volume, Elia takes the reader on a journey through his experiences from 1847-48 to 1900, providing valuable insight into the political and social upheavals of the time.
Elia's writing is engaging and eloquent, offering a detailed and personal perspective on historical events that shaped Italy's modern identity. His accounts of battles, political intrigues, and personal relationships are vivid and full of emotion, allowing the reader to truly immerse themselves in the tumultuous world of 19th-century Italy.
What sets this book apart is Elia's ability to intertwine his personal story with larger historical events, providing a nuanced understanding of the complex forces at play during this pivotal period in European history. His reflections on the struggles for freedom and independence resonate with contemporary audiences, making this book a compelling read for anyone interested in Italian history or the broader themes of nationalism and revolution.
Overall, "Ricordi di un garibaldino vol. II" is a must-read for history enthusiasts and anyone looking to gain a deeper understanding of the Italian Risorgimento. Elia's passion for his country and his commitment to the cause of unification shine through in every page, making this book a valuable addition to the literature on this fascinating period in European history. RICORDI DI UN GARIBALDINO dal 1847 48 al 1900 ROMA TIPO LITOGRAFIA DEL GENIO CIVILE 1904 [3] CAPITOLO XIX. 1860—Spedizione dei mille—Marsala—Salemi Calatafimi—Palermo—Milazzo—Reggio Calabria—Napoli—Volturno. Liberazione dell'Italia Meridionale consegnata a Vittorio Emanuele. Era il mese di aprile, e notizia giungeva che in Sicilia si combatteva per scuotere il giogo borbonico e per la libertà. Già Francesco Crispi, anima della parte più avanzata degli esuli siciliani, presi accordi con Mazzini e col dittatore Farini, che pure era sempre inclinato a tutti gli ardimenti per l'unificazione della patria, si era arrischiato a recarsi nascostamente in Sicilia per dare anima e forza all'insurrezione; i patrioti s'intesero e la sollevazione dell'isola, che le brutalità del governo borbonico avevano resa fremente di libertà, fu deliberata.—Si decise [4]di fare del Convento della Gancia la base di operazione della rivoluzione; e così fu. All'alba del 4 aprile, il suono delle campane a stormo chiamava all'armi la città di Palermo. Alla testa degli animosi, che dovevano cominciare il fuoco, era il popolano Francesco Riso, anima di patriota e di eroe. Fatalmente, come avviene sempre nelle cospirazioni, vi fu il delatore, che informò il Maniscalco, il quale nella notte fatti occupare tutti gli sbocchi che portavano al Convento, si tenne preparato per soffocare nel sangue la sommossa popolare... Continue reading book >>
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