La serpicina By: Francesco Domenico Guerrazzi (1804-1873)
La serpicina by Francesco Domenico Guerrazzi is a gripping and intense novel that delves into themes of betrayal, revenge, and redemption. The story follows a young woman named Serpicina who is wronged by those closest to her and is determined to seek justice. Throughout the book, the reader is taken on a journey through the dark and twisted motivations of the characters, making for a compelling and unpredictable read. Guerrazzi's writing style is both eloquent and engaging, drawing the reader in from the very first page. The vivid descriptions and intricate character development make for a truly immersive reading experience. The author's ability to create a palpable sense of tension and suspense keeps readers on the edge of their seats, eager to see how the story will unfold. Overall, La serpicina is a thought-provoking and emotionally charged novel that explores the complexities of human nature and the consequences of our actions. Guerrazzi has crafted a compelling narrative that is sure to leave a lasting impression on readers. Highly recommended for fans of historical fiction and dramatic storytelling. First Page: SCRITTI DI F. D. GUERRAZZI. LA SERPICINA. RACCONTO. FIRENZE. FELICE LE MONNIER. 1847. LA SERPICINA. Quæ ipse vidi .... et magna pars fui. ÆNEID. Era l'ultimo giorno di carnevale, ed io me ne stava sopra un monte altissimo, dove non saprei dire quante, ma da ore ben molte cadeva in fiocca neve fredda e copiosa quanto..... quanto un discorso accademico, o poco meno. Ora come io segaligno e freddoloso lassù? Noi altre povere creature, a guisa di pagliuzze in balía della procella balestrano i fati, adesso in cima ad un campanile, adesso in fondo di una cantina, senza conoscerne sovente, epperò senza poterne dire, la cagione. Per quanto aveva durato lungo quel giorno benedetto, io era andato leggendo gli Apoftegmi dei re e capitani famosi esposti dal Plutarco, sicchè gli occhi mi frizzavano forte, e la mia testa mi pareva ripiena di cotone; per la qual cosa, chiuso il libro, mi ripiegai sopra me stesso, e pensai, commentai, ampliai, e restrinsi quello che aveva letto, e quindi, dopo tanto vagare di cervello, d'induzione in induzione mi condussi a conchiudere: andiamo all'osteria! Per li Dei immortali! ma non occorreva egli modo di passare più decentemente la serata? Oh non vi erano gentiluomini, non vi era clero lassù? Vi erano; vi erano... Continue reading book >>

La serpicina By: Francesco Domenico Guerrazzi (1804-1873)

La serpicina by Francesco Domenico Guerrazzi is a gripping and intense novel that delves into themes of betrayal, revenge, and redemption. The story follows a young woman named Serpicina who is wronged by those closest to her and is determined to seek justice. Throughout the book, the reader is taken on a journey through the dark and twisted motivations of the characters, making for a compelling and unpredictable read.

Guerrazzi's writing style is both eloquent and engaging, drawing the reader in from the very first page. The vivid descriptions and intricate character development make for a truly immersive reading experience. The author's ability to create a palpable sense of tension and suspense keeps readers on the edge of their seats, eager to see how the story will unfold.

Overall, La serpicina is a thought-provoking and emotionally charged novel that explores the complexities of human nature and the consequences of our actions. Guerrazzi has crafted a compelling narrative that is sure to leave a lasting impression on readers. Highly recommended for fans of historical fiction and dramatic storytelling.

First Page:

SCRITTI

F. D. GUERRAZZI.

LA SERPICINA.

RACCONTO.

FIRENZE. FELICE LE MONNIER.

1847.

LA SERPICINA.

Quæ ipse vidi .... et magna pars fui. ÆNEID.

Era l'ultimo giorno di carnevale, ed io me ne stava sopra un monte altissimo, dove non saprei dire quante, ma da ore ben molte cadeva in fiocca neve fredda e copiosa quanto..... quanto un discorso accademico, o poco meno. Ora come io segaligno e freddoloso lassù? Noi altre povere creature, a guisa di pagliuzze in balía della procella balestrano i fati, adesso in cima ad un campanile, adesso in fondo di una cantina, senza conoscerne sovente, epperò senza poterne dire, la cagione. Per quanto aveva durato lungo quel giorno benedetto, io era andato leggendo gli Apoftegmi dei re e capitani famosi esposti dal Plutarco, sicchè gli occhi mi frizzavano forte, e la mia testa mi pareva ripiena di cotone; per la qual cosa, chiuso il libro, mi ripiegai sopra me stesso, e pensai, commentai, ampliai, e restrinsi quello che aveva letto, e quindi, dopo tanto vagare di cervello, d'induzione in induzione mi condussi a conchiudere: andiamo all'osteria!

Per li Dei immortali! ma non occorreva egli modo di passare più decentemente la serata? Oh non vi erano gentiluomini, non vi era clero lassù? Vi erano; vi erano... Continue reading book >>

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Literature

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