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Gli duoi fratelli rivali   By: (1535?-1615)

Book cover

Gli duoi fratelli rivali by Giambattista della Porta is a captivating tale of two brothers, Antonio and Alessandro, who find themselves locked in a bitter rivalry that spans generations. The author skillfully weaves a complex narrative that explores themes of jealousy, betrayal, and the destructive power of family feuds.

The character development in this novel is truly remarkable, as both brothers are portrayed with depth and complexity. Antonio is driven by a relentless desire for power and control, while Alessandro struggles with feelings of inadequacy and resentment towards his brother. Their tumultuous relationship is at the heart of the story, and readers will find themselves deeply invested in the outcome of their conflicts.

Della Porta's prose is elegant and evocative, drawing readers into the vibrant world of Renaissance Italy with vivid descriptions and rich historical detail. The novel is filled with political intrigue, dramatic twists, and unexpected revelations that will keep readers on the edge of their seats until the very last page.

Overall, Gli duoi fratelli rivali is a compelling and thought-provoking read that explores the complexities of family dynamics and the destructive nature of rivalry. Fans of historical fiction and dramatic sagas will find much to love in this captivating novel.

First Page:

GIAMBATTISTA DELLA PORTA

LE COMMEDIE

A CURA DI VINCENZO SPAMPANATO

VOLUME SECONDO

BARI GIUS. LATERZA & FIGLI TIPOGRAFI EDITORI LIBRAI 1911

GLI DUOI FRATELLI RIVALI

PROLOGO.

Olá che rumore, olá che strepito è questo? Egli è possibil pure che fra persone di valore e di sangue illustre ci abbia a venir mischiata sempre questa vilissima canaglia? la qual per mostrar a quel popolazzo che gli sta d'intorno, che s'intende di comedie, or rugna di qua, or torce il muso di lá. Par che le puzzi ogni cosa: Questa parola non è boccaccevole, questo si potea dir meglio altrimente, questo è fuor delle regole di Aristotele, quel non ha del verisimile; pascendosi di quella aura vilissima popolare, né intende che si dica, e alla fine viene a credere agli altri. E altri pieni d'invidia e di veleno, per mostrar che la comedia non dia sodisfazione agli intendenti e che l'hanno in fastidio, empiono di strepito e di gridi tutto il teatro. E che genti son queste poi? qualche legista senza legge e qualche poeta senza versi.

Credete, ignorantoni, con queste vostre chiacchiere far parere un'opera di manco ch'ella sia, come il mondo dal vostro bestial giudicio graduasse gli onori dell'opere? O goffi che sète! ché l'opre son giudicate dall'applauso universal de' dotti di tutte le nazioni: perché si veggono stampate per tutte le parti del mondo, e tradotte in latino, francese, spagnolo e altre varie lingue; e quanto piú s'odono e si leggono tanto piú piacciono e son ristampate, come è accaduto a tutte l'altre buone sue sorelle che in publico e in privato comparse sono... Continue reading book >>




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